SommarioSommario
pagine: 2
EditorialeEditoriale
di Eugenio Anessi Pessina
pagine: 6
SaggiL'introduzione della Contabilità Economico-Patrimoniale negli Atenei: un commento su alcune opzioni esercitate e alcune possibili proposte di miglioramento
di Marco Tieghi, Sabrina Gigli
pagine: 20
Abstract ∨
Con la pubblicazione del recente d.m. 14 febbraio 2014 si è quasi concluso l’iter normativo di emanazione dei vari provvedimenti connessi con l’adozione della contabilità economico-patrimoniale (COEP) negli atenei italiani. Anche per le Università l’assunto è che la contabilità finanziaria (COFI) non sia più sufficiente a garantire un adeguato controllo degli andamenti gestionali delle aziende pubbliche e che dunque il tradizionale sistema contabile e di bilancio debba essere sostituito. Con questo scritto ci siamo prefissi l’obiettivo di offrire un contributo all’analisi di talune scelte tecniche contenute nel decreto, spingendoci fino al punto di proporne modifiche o integrazioni che riteniamo migliorative.
Le determinanti della risk disclosure nei piani anticorruzione: uno studio sulle amministrazioni pubbliche italiane
di Giuseppe D'Onza, Vincenzo Zarone, Francesco Brotini
pagine: 30
Abstract ∨
L’analisi proposta nel presente articolo si concentra sulle logiche, le prassi e gli strumenti di prevenzione del rischio di corruzione nelle amministrazioni pubbliche italiane. L’articolo analizza i contenuti e le caratteristiche della risk disclosure inserita nei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione (PTPC), esaminando un campione composto da amministrazioni regionali e comuni capoluogo di regione, al fine di individuare le potenziali determinanti del livello e delle caratteristiche di tale informativa. I risultati della ricerca rivelano la tendenza a una maggior comunicazione in presenza di indagine per corruzione, nella prospettiva del recupero di legittimità e della prevenzione della reiterazione di comportamenti illeciti. La propensione alla divulgazione di informazioni sulle misure di contrasto alla corruzione, inoltre, è più evidente nelle amministrazioni di maggiori dimensioni e nei contesti regionali in cui gli episodi corruttivi sono più frequenti, probabilmente in risposta alle più pressanti aspettative degli stakeholder. L’indagine rivela spazi di miglioramento dell’informativa per quanto riguarda le misure volontarie di prevenzione dei fenomeni corruttivi ed il legame tra azioni di risk management e altri strumenti di pianificazione e controllo come il piano delle performance.
Il civic crowdfunding: potenzialità e limiti per la sua diffusione in Italia
di Alessandra Tafuro, Giuseppe Dammacco
pagine: 18
Abstract ∨
Il lavoro analizza il civic crowdfunding (CF), presentato dalla letteratura internazionale quale innovativo strumento di stakeholder engagement con cui attivare una nuova forma di participatory governance e consentire ai cittadini di partecipare nelle fasi di progettazione e finanziamento relative a iniziative e servizi di pubblica utilità che non sono considerati prioritari dagli enti locali. L’obiettivo è individuare e approfondire, ricorrendo a un approccio metodologico di tipo esplorativo, gli aspetti principali del civic CF per comprendere se e quanto tale strumento possa essere replicabile nel nostro Paese. Ricorrendo, quindi, al phenomenon-based approach, vengono proposte alcune riflessioni critiche sui limiti, soprattutto di carattere tecnologico e culturale, che, almeno per ora, non consentono in Italia una diffusione esponenziale del fenomeno. Si avanzano, quindi, alcune proposte affinché tale pratica di social innovation possa avere maggior successo anche in Italia.
La gestione attiva del traffico nelle aree urbane: le buone pratiche nella città di Cagliari
di Ezio Castagna
pagine: 20
Abstract ∨
Le vecchie problematiche che affliggono i sistemi di trasporto cittadino impongono la necessità di pensare a nuove soluzioni. Poiché le risorse finanziare sono in continua diminuzione, occorre focalizzarsi maggiormente su soluzioni rivolte alla gestione delle infrastrutture e dei servizi esistenti, più che alla costruzione di nuove. Oggi, questo è possibile grazie alla recente diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS), i quali consentono di ottenere importanti benefici. In questo articolo si descrive il sistema di governo della mobilità realizzato nella città di Cagliari, composto da 10 moduli ITS che cooperano fra loro per applicare strategie di gestione attiva del traffico (e.g. coordinamento semaforico, controllo dei bus, ecc.). I risultati mostrano come: (i) la città di Cagliari possiede un importante strumento per il monitoraggio del traffico e (ii) rispetto alla situazione originaria, il tempo di viaggio migliora sia per gli utilizzatori del trasporto individuale (-20%) sia per quelli del trasporto collettivo (-10%). In accordo con gli obiettivi dell’Unione Europea, tutto ciò si sta traducendo in minore consumo energetico, minore inquinamento e minore congestione, nonché in una maggiore soddisfazione per gli utenti. L’esperienza di Cagliari è molto importante, perché può offrire un caso di successo nella applicazione degli strumenti ITS da cui apprendere per la creazione di sistemi simili, in città con problematiche analoghe.
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