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Azienda pubblica - 2010 - 1

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Azienda pubblica - 2010 - 1
Fascicolo digitale
titolo Azienda pubblica - 2010 - 1
fascicolo 1 - 2010
editore Maggioli Editore

Sommario

Sommario
pagine: 2

Editoriale

Saggi

Lobbying. Azione e istituzionalizzazione
di Giuseppe Calabrese, Piero Mastroberardino, Claudio Nigro
pagine: 24
Abstract
Pilastro del quotidiano funzionamento della società ‘pluralista’ è la condivisione del processo, senza soluzione di continuità, attraverso cui individui e organizzazioni – e tra queste le istituzioni pubbliche – partecipano alla sua costruzione, stabilizzazione, evoluzione. Rispetto ad esso, in letteratura prevalgono due schemi di comprensione che esprimono una visione della società che appare ingenua, se non ipocrita. Da una parte, la rappresentazione funzionalista di matrice sistemica; dall’altra, la razionalità assoluta di matrice individualista. Stretti tra queste polarità vengono affrontati tanti temi del rapporto individuo-organizzazione tra cui il lobbying. Il presente contributo qualifica il lobbying quale forma dell’interazione tra individui e organizzazioni, in virtù della contemporanea e antagonista presenza di due processi, al tempo stesso, paradossalmente, in contrasto e sinergia: l’azione e l’istituzionalizzazione.
Il controllo successivo sulla gestione promosso dalla Corte dei conti
di Matteo Turri, Antonio Mezzera
pagine: 32
Abstract
Mentre il dibattito tra accademici ed operatori sembra concentrarsi sui limiti ed i fallimenti che isistemi di controllo incontrano, in Italia si sta diffondendo ad opera della Corte dei conti un’attività di controllo, ancora poco studiata, il controllo successivo sulla gestione. Lo scritto esamina questa tipologia di controllo avvalendosi dell’esame del referto, delle modalità di svolgimento e delle conseguenze di una specifica attività di controllo sulla gestione: il caso dei commissari straordinari per l’emergenza rifiuti. L’analisi consentirà di verificare come il controllo sulla gestione risulti immune dai principali limiti dei controlli interni, incontrando però difficoltà a sortire conseguenze reali nelle amministrazioni.
Rinnovare la classe dirigente per modernizzare il settore pubblico
di Giovanni Valotti, Raffaella Saporito
pagine: 24
Abstract
La letteratura ha identificato due modelli opposti di gestione della dirigenza pubblica: il sistema Career Based, che prevede l’esistenza di una dirigenza pubblica di carriera chiusa e separata dal resto della classe dirigente, e il Position Based, che all’opposto, si caratterizza per essere unsistema aperto e flessibile, dove l’ingresso nel settore pubblico è possibile non solo all’inizio del proprio percorso professionale, ma lungo tutto l’arco della carriera dirigenziale. L’osservazione delle diverse realtà nazionali permette di identificare le principali traiettorie di riforma, che hanno generato una significativa ibridazione dei due modelli. Le recenti riforme del lavoro pubblico in Italia costituiscono un interessante caso di ibridazione, dove alcune caratteristiche tipiche dei sistemi basati sulla carriera sono conservate e rafforzate – in controtendenza con i trend internazionali – e, allo stesso tempo, sono ulteriormente sostenute e rese vincolanti le pratiche di gestione orientate alla performance, tipiche dei paesi basati sulla posizione. Il presente articolo, esplora il caso italiano alla luce delle principali tendenze internazionali raccolte dalla letteratura.

Esperienze innovative

Quanto conta il cliente interno? Alcune riflessioni sulla progettazione e controllo dei processi aziendali
di Alberto Asquer
pagine: 18
Abstract
L’attenzione al cliente esterno ha caratterizzato diversi studi ed esperienze di innovazione nei processi di gestione delle aziende ed amministrazioni pubbliche. Eguale attenzione dovrebbe essere rivolta al fatto che il cliente dei processi aziendali possa anche essere uno di tipo interno, oltre che esterno. Tuttavia, appare che alla gestione dei processi aziendali orientata al cliente interno siano stati dedicati relativamente pochi approfondimenti nella letteratura, e pure modesta attenzione nella pratica. Riconoscere il ruolo del cliente interno comporta organizzare i processi aziendali avendo riguardo a quale valore si produce per il destinatario di una certa sequenza di attività, ed al costo sostenuto per ottenerlo. Adottare i principi della gestione per processi orientata al cliente interno nelle aziende ed amministrazioni pubbliche può comportare conseguenze importanti dal punto di vista dell’assetto organizzativo, delle performance, e della cultura aziendale.
Principi contabili, settore pubblico ed aziende culturali: una visione d'insieme
di Francesco Badia
pagine: 18
Abstract
Nell’ambito del processo di riforma del settore pubblico in Italia, anche le aziende culturali sono state fortemente interessate dalla riduzione delle risorse a disposizione e dalla necessità di perseguimento degli obiettivi istituzionali in maniera più efficiente ed efficace. Ciò ha richiesto, e sta richiedendo, lo sviluppo di una cultura manageriale, coerente con il percorso di aziendalizzazione intrapreso, che non ha ancora trovato però una sua piena applicazione. Il presente lavoro, dopo aver illustrato lo stato dell’arte in materia di principi contabili per il settore pubblico, si pone lo scopo di analizzare se l’introduzione dei principi contabili, nazionali o internazionali, possa favorire il proseguimento di questo percorso per le aziende culturali del settore pubblico
Norme e prassi contabili negli enti locali italiani: un approccio istituzionale
di Elisabetta Reginato
pagine: 26
Abstract
In Italia i primi interventi normativi in materia di riforma dei sistemi contabili pubblici, nota con il termine internazionale New Public Financial Management, riguardano gli enti locali e risalgono al 1995. A quasi quindici anni da tali interventi ci si chiede quale sia il loro reale stato di attuazione, non tanto in termini di rispetto formale delle norme quanto di corretta interpretazione e utilizzo dei nuovi strumenti contabili che essi hanno introdotto. Le indagini empiriche finora condotte sul tema, evidenziano delle divergenze tra norme e prassi, ma appaiono piuttosto circoscritte e non ne approfondiscono le cause. Il presente studio si propone di fornire un contributo per questo aspetto, cercando di capire se la teoria istituzionale – institutional theory – possa rappresentare una prima utile chiave di lettura delle ragioni alla base del suddetto divario. A tal fine ci si avvale di un approccio metodologico di tipo esplorativo/esplicativo, basato su interviste a osservatori privilegiati.

Fonti di approfondimento

Spoglio riviste
pagine: 2
In libreria
pagine: 4

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