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Alessandra Tafuro

Titoli dell'autore

Il contratto di rete tra le aziende che operano nel settore sanitario: il caso “Rete Salute per il Veneto”

rivista: Azienda pubblica

fascicolo: Azienda pubblica - 2017 - 4

Autori vari

pagine: 20

l presente studio si concentra sui “contratti di rete” formalizzati tra due o più aziende che operano nel settore sanitario al fine di evidenziare la capacità di questo nuovo strumento di consentire una collaborazione di successo in grado, da un lato, di sostenere la crescita e la competitività delle aziende che hanno aderito al contratto; dall’altro di realizzare sul territorio, un modello di offerta di servizi sanitari più efficiente e che genera benefici per la collettività. Dal punto di vista metodologico dopo aver inquadrato l’importanza del ricorso alla logica di rete nel settore in esame e dopo aver presentato l’istituto del contratto di rete, per evidenziarne l’utilità, attraverso alcuni dati estratti dalla banca dati di Infocamere (2017), si è presentato il quadro nazionale dei contratti di rete stipulati nel settore. Successivamente, è stato preso in esame un caso di studio per individuare e mettere in evidenza i punti di forza e le ragioni per cui il contratto di rete potrebbe determinare vantaggi sia per le aziende associate (es. riduzione dei costi operativi, godimento di benefici fiscali, accesso ai finanziamenti per la ricerca e / o l’ informatizzazione delle strutture), sia per gli utenti delle strutture sanitarie che aderiscono al contratto di rete (es. prezzi standardizzati, miglioramento della supply chain e dei processi di erogazione delle prestazioni, maggiore qualità dei servizi di assistenza sanitaria rapida comunicazione dei dati sanitari…). Lo studio ha sia implicazioni teoriche in quanto contribuisce alla letteratura sul contratto di rete, istituto che adottato dalle aziende del settore sanitario può avere effetti e ricadute non solo di natura economica ma anche sociale; sia implicazioni pratiche legate alla necessità di implementare le politiche a sostegno di questo strumento, soprattutto nel settore sanitario.

Il civic crowdfunding: potenzialità e limiti per la sua diffusione in Italia

rivista: Azienda pubblica

fascicolo: Azienda pubblica - 2015 - 1

Autori vari

pagine: 18

Il lavoro analizza il civic crowdfunding (CF), presentato dalla letteratura internazionale quale innovativo strumento di stakeholder engagement con cui attivare una nuova forma di participatory governance e consentire ai cittadini di partecipare nelle fasi di progettazione e finanziamento relative a iniziative e servizi di pubblica utilità che non sono considerati prioritari dagli enti locali. L’obiettivo è individuare e approfondire, ricorrendo a un approccio metodologico di tipo esplorativo, gli aspetti principali del civic CF per comprendere se e quanto tale strumento possa essere replicabile nel nostro Paese. Ricorrendo, quindi, al phenomenon-based approach, vengono proposte alcune riflessioni critiche sui limiti, soprattutto di carattere tecnologico e culturale, che, almeno per ora, non consentono in Italia una diffusione esponenziale del fenomeno. Si avanzano, quindi, alcune proposte affinché tale pratica di social innovation possa avere maggior successo anche in Italia.

Alcune indicazioni di policy per un'efficiente ed efficace governance dei Gruppi di Azione Locale (GAL)

rivista: Azienda pubblica

fascicolo: Azienda pubblica - 2013 - 3

Autori vari

pagine: 24

A partire dagli anni ‘90 del XX secolo, le numerose riforme della PA hanno determinato, tra gli altri, anche effetti sui processi di definizione delle policy, la cui implementazione è sempre più demandata agli attori dei livelli di governo locale. Da qui l’obiettivo del presente lavoro, che è quello di fornire alcune utili indicazioni per il governo del territorio rivolte a una specifica forma di partnership pubblico-privata: i Gruppi di Azione Locale. La somministrazione di un questionario aib GAL pugliesi ha consentito la raccolta di informazioni la cui analisi ha condotto alla formulazione di alcune indicazioni di policy sulla governance dei GAL, quali: l’esigenza di un maggior coordinamento a livello strategico-operativo tra i GAL della Regione, anche attraverso la creazione di un osservatorio; l’opportunità di un maggiore impegno in risorse finanziarie da parte delle PA (in particolare dell’amministrazione regionale) nelle attività di animazione del territorio; l’utilità di una più attenta e trasparente attività di accountability.
 

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